Per conoscere appieno un territorio bisogna sentirne i profumi e gustarne i sapori.
Il cibo mantiene vivo il legame con la cultura di un territorio in modo diretto, immediato, fisico, perché ha un aspetto, un profumo e un gusto, che provengono dalla stessa terra che lo ha originato.
Il cibo evoca e in qualche modo si fa materia di un luogo antropologico, fatto di storie, memorie, persone e relazioni. Oltre ai sapori del cibo, esprimono lo stesso significato la modalità di preparazione, la manualità che questa richiede, e le conoscenze alimentari che rappresentano un bagaglio culturale forte.
Il cibo rappresenta dunque un valore identitario di un territorio. Un’identità che trova espressione in prodotti assolutamente unici come “i v’scuott “: il tarallo ottenuto impastando farina, olio extravergine di oliva da olive venafrane, sale e finocchietto. Arrotolato a treccia a mano, si lessa e successivamente si inforna. Da qui “bis cotto”.
Proponiamo anche il pane di Venafro: il vero pane di una volta, casereccio e a Km zero, preparato con farine locali integrali, o con semola di grano duro macinata a pietra,e con lievito madre. Cotto a legna.
Fatevi infine rapire dalla leggerezza e dall'armonia di aromi e sapori che sprigionano il Panettone ed il "Panevo" realizzati con olio extra vergine di oliva e tempi lunghissimi di lavorazione e lievitazione. L’anima è il lievito madre che garantisce fragranza, digeribilità e conservabilità insieme con la frutta cadita, e lavorata in modo naturale.